Manoscritti miniati in facsimile
Quante volte ci è capitato, magari durante una visita ad un museo o ad una biblioteca, di vedere un codice dentro una teca o dietro un vetro e volerlo sfogliare, leggerlo ed ammirare le finissime miniature al suo interno ma non poterlo fare per ovvi motivi di sicurezza ed integrità del codice stesso? L’arte del facsimile nasce proprio in quell’istante.
L’Institut International du Livre en Facsimilé lo definisce «una riproduzione tecnica e meccanica di un modello originale bidimensionale, con l’obiettivo di ripetere il più possibile ogni elemento interno ed esterno dell’originale, attraverso l’impiego di tutti i mezzi tecnici necessari, al fine di garantire la conservazione dell’opera originale e di diffondere l’opera medesima per soddisfare tanto gli interessi scientifici che quelli artistici. Un facsimile deve essere realizzato nel migliore dei modi per essere in grado di sostituire l’originale per la ricerca scientifica e per soddisfare le esigenze dei bibliofili»
Le edizioni facsimilari diventano così fondamentali non solo per le stesse biblioteche o i musei perché possono esporre le opere di riferimento senza alcun rischio di deterioramento ed integrità ma anche per noi tutti. Un antico codice esce così dal luogo in cui è conservato per raccontare la sua storia, sconosciuta e misteriosa.