Universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, La Divina Commedia di Dante Alighieri, dopo l’editio princeps dell’11 Aprile 1472, ebbe enorme fortuna editoriale tanto da avere tredici “ristampe” fino al 1491. La più famosa edizione del secolo è senza ombra di dubbio quella curata dall’umanista fiorentino Cristoforo Landino.
La decorazione del libro – attribuita ad Antonio Grifo (Venezia, circa 1430-1510) – fu eseguita poco dopo la stampa, in omaggio a Galeazzo Sanseverino, figlio di Roberto, comandante in capo dell’esercito degli Sforza, e, dal 1496, sposato con La figlia di Ludovico il Moro, Bianca ed è formata da 400 pagine piene di figure larghe, vignette e decorazioni di alta qualità, che incorniciano il testo di Dante, il commento di Landino e formano un adeguato commento pittorico al poema.
La storia dell’incunabolo è misteriosa tanto che compare sul mercato del libro antiquario nel 1927, da dove è stato acquistato dall’allora ministro italiano dell’Istruzione Pietro Fedele, in rappresentanza del governo italiano, e successivamente offerto al Casa di Dante a Roma. Lì rimane oggi, come “l’oggetto più prezioso” in una biblioteca già prestigiosa.
Lingua | Italiano |
Autore | Dante Alighieri |
Editore | Salerno Editrice |
Anno | 2014 |
Pagine | 650 |
Formato | 34 x 22,5 |
Tiratura | 499 Copie |