Noto come Virgilio riccardiano, il manoscritto reca nel colophon la sottoscrizione del noto copista Niccolò Riccio, detto Spinoso, attivo nella bottega di Vespasiano da Bisticci.
Nelle 88 miniature tabellari, poste nel margine inferiore delle carte, riconosciute alla mano di Apollonio di Giovanni, e alla sua bottega, si snoda il racconto del viaggio di Enea, con evidenti richiami alla pittura fiorentina e soprattutto alla Cappella dei Magi, affrescata da Benozzo Gozzoli in Palazzo Medici nel 1459.
La suggestione del Concilio di Firenze del 1439 e della caduta di Bisanzio nel 1453 sono evidenti nelle citazioni dei monumenti e degli straordinari abiti all’orientale, oltre a precisi richiami alle cronache coeve. La decorazione costituisce quindi un racconto figurato ricco di richiami e allegorie ma profondamente ancorato alle vicende contemporanee.
Le Bucoliche e le Georgiche presentano una sola miniatura all’incipit di ciascuna opera, mentre nell’Eneide la decorazione miniata si interrompe alla fine del III libro. Le miniature alle cc. 93-98 solo parzialmente colorite e quelle alle cc. 101-104 solo disegnate documentano le procedure di lavoro all’interno delle operose botteghe.
Lingua | Latino |
Autore | Virgilio |
Editore | ArtCodex |
Anno | 2002 |
Pagine | 512 |
Formato | 30,5 x 20 |
Tiratura | 999 Copie |