Secondo J. H. Hermann è probabile che il codice, la cui pagina iniziale conteneva uno stemma cardinalizio (oggi asportato), sia stato commissionato dal cardinale Ippolito d’Este (1479-1520).
Fece parte della prima mostra permanente allestita presso la Biblioteca Estense tra il 1924 ed il 1925 ed è ipotizzabile che in quel periodo sia stato restaurato e che questo abbia comportato l’aggiunta di due guardie cartacee anteriori nonchè il rinforzo della legatura in corrispondenza del dorso.
La finezza del tratto ha fatto accostare il codice al Messale di Anna Sforza e studi recenti tendono ad individuare nel miniatore la mano giovanile di un maestro che si firmò con l’acrostico B. F. e che viene identificato da Paul Wescher in Francesco Binasco.
Lingua | Latino |
Editore | Trident |
Anno | 2006 |
Pagine | 248 |
Formato | 24 x 14 |
Tiratura | 300 Copie |