Nei manoscritti medievali il termine “Beatus” indica una raccolta di commenti, di origine spagnola, sull’apocalisse di San Giovanni. Lo scopo era quello di indottrinare ed educare il clero ma in alcuni casi veniva usato in particolari riti e liturgie. La prima versione è stata scritta per stessa mano da Beato di Liebana e le successive da autori diversi che ne hanno così creato diverse versioni, in totale 27, che sono chiamati proprio “Beatus di Liébana” e sono conservati in varie biblioteche di tutto il mondo. Il codice Navarra è una versione risalente all’anno 784.
l manoscritto contiene 60 illuminazioni, alcune delle quali sono a pagina intera o doppia pagina. Sono immagini che hanno un grande potere espressionista e un forte impatto visivo. Lo schema pittorico è quello di modelli ancestrali nordafricani, ma è evidente l’influenza dello stile gotico emergente, che arrivò in Spagna (quella settentrionale) nel XII secolo attraverso monaci o pellegrini che stavano intraprendendo il cammino di Santiago de Compostela. L’elegante scrittura tardiva carolingia e le iniziali colorate o filigranate contribuiscono, insieme alle luminarie, a raggiungere l’unico scopo del manoscritto, ovvero quello di trasmettere ai lettori la forza del messaggio del Libro delle Rivelazioni.
Lingua | Latino |
Editore | Il Bulino |
Anno | 2007 |
Pagine | 314 |
Formato | 34 x 24 |
Tiratura | 995 Copie |